I TRAFFICANTI DI CUCCIOLI RESPONSABILI DELLE ASSURDE MODE IN ITALIA

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Il consumismo è sbarcato anche negli esseri senzienti e a farne le spese sono sempre loro: i cani.

Da tempo mi occupo dei fenomeni che riguardano il panorama cinofilo dai randagi ai cani di razza e da tempo osservo un sensibile cambio di rotta per quello che riguarda il mercato dei cuccioli.

Il cane simil razza di dubbia provenienza, esiste da molti anni, ma negli ultimi dieci anni la tendenza è cambiata sensibilmente. I trafficanti italiani sono riusciti a far entrare nel nostro territorio, cuccioli colorati, che non hanno nulla a che fare col cane di razza, ma sono riusciti a farli entrare come cani alla moda, esotici o rari. Arrivano tutti dalle famose fabbriche di cuccioli ovvero le pappy farm sclovacche e ungheresi.

Ma come mai questi cani meticci sono riusciti ad essere molto ambiti dal popolo italiano.

Per prima cosa abbiamo un ente che in questo momento è privo di qualsiasi campagna di promozione, lo dico da tempo che basterebbe una pubblicità progresso per dimezzare gli acquisti dei cuccioli di dubbia provenienza, basti per esempio dire che che un cane di razza è tutelato dalle leggi di stato e che per essere definito col nome di un cane di razza, necessita della sua carta d’identità: IL PEDIGREE.

Questa mancata campagna promozionale ha costruito purtroppo un mare di ignoranza cinofila.

Il cucciolo entra in vetrina e troppe persone sono convinte che i cuccioli si acquistino proprio attraverso i negozi o le vetrine virtuali.

Se da un lato l’ente non è in grado di fare campagna promozionale, i trafficanti riescono ad investire cifre stratosferiche sulla visibilità, sul web marketing. Somme che un allevatore non investirebbe mai su due o tre cucciolate che fa all’anno, perché non avrebbe senso. I trafficanti hanno dalla loro parte molte armi che distruggono il piccolo allevatore riconosciuto.

  • Gli incassi, cifre al nero stratosferiche, abbiamo fatto un calcolo sugli incassi di un noto trafficante, in venti giorni di consegna, ha guadagno 68.000 euro, al netto delle spese. Queste somme gli permettono di spendere molto sulla visibilità-
  • la disponibilità immediata dei cuccioli, questa è un’altra piaga che l’allevatore non potrà mai combattere, perché per avere un suo cucciolo bisogna saper aspettare, bisogna togliersi purtroppo quel maledetto istinto del “tutto e subito”.
  • Un trafficante non è un allevatore, ma un influencer che riesce a manipolare perfettamente la sua vittima approfittando del fatto che quando una persona arriva a rivolgersi ad un trafficante, è perché vedendo le foto create ad hoc, è già stata convinta al 50%.

Questi sono solo alcuni degli ostacoli che un allevatore da solo non potrà mai affrontare.

Tornando al fenomeno descritto nel titolo, i trafficanti per non perdere il boom di vendite, inseriscono delle varianti. Quando un prodotto nel mercato diventa saturo, si passa al successivo, quindi è stata la volta dei simil meticci blu, poi merle, adesso stanno entrando i cuccioli nudi, accompagnati anche da molti barboni color albicocca. Purtroppo già alcuni allevatori riconosciuti stanno incrociando cani nudi con chihuahua, con bouledogue francesi, proprio perché sanno che a breve ci sarà una tendenza in quella direzione.

Se questo meccanismo del consumismo sui cuccioli, dovesse prendere piede, è la fine per i cani di razza, ci sarà un aumento vertiginoso degli abbandoni che già negli ultimi anni inizia a farsi sentire e perdiamo completamente di vista il valore del cane, che non è più un essere senziente, ma un oggetto da mostrare.

Come fermare tutto questo? Beh innanzitutto denunciando come da anni sto facendo.

La Lav so per esempio che sta lavorando sul divieto di vendita di animali nel web. Sarebbe già un passo importante, perché i trafficanti non hanno un allevamento e l’unica loro vetrina per vendere, sono i social o i noti motori di ricerca.

Ci vuole tanta informazione a tappeto, quella che potrebbe placare questa rincorsa alla sofferenza, al massacro, ma soprattutto al nulla, perché ciò che stanno vendendo i trafficanti è solo fumo che alimenta l’illegalità, la sofferenza e il maltrattamento genetico.

Inasprire le leggi è un altro obiettivo da perseguire. Oggi chi traffica non bada alle lievi condanne che subisce dopo anni di indagini e processi, lo abbiamo visto con un noto trafficante dopo anni di processi, ha avuto gli arresti domiciliari e non appena finiti, ha cominciato di nuovo a trafficare.

La mia battaglia per la tutela dei cani di razza non si fermerà, se volete dare il vostro contributo, fatelo dando informazioni corrette nel mondo cinofilo.

Veronica Cucco

 

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